Anteprima: Dola de Jong

La ragazza sorridente che vedete in foto si chiama Dorothea Rosalie de Jong. Tutti la conosceranno in seguito semplicemente come Dola, dal diminutivo coniato per lei da suo fratello Hans.
È nata il 10 ottobre del 1911 ad Arnhem, nella parte orientale dei Paesi Bassi, da padre ebreo e madre tedesca.
Ha una passione per il balletto, Dola. Vorrebbe coltivarla, diventare una ballerina, il padre però non vede di buon occhio questa sua passione.
“Ma io ero una ribelle” dirà in seguito in un’intervista, “lo sono sempre stata”.
E infatti si trasferisce ad Amsterdam e inizia a prendere lezioni di danza. Entra a far parte del Royal Dutch Ballet e gira il Paese in tournée con Yvonne Georgi. Per pagarsi le lezioni, ha iniziato qualche tempo prima a lavorare come giornalista freelance, con lo pseudonimo di Sourit Ballon.
Intanto il clima politico cambia, soffiano venti di guerra, e mentre molti intorno a lei si ostinano a negare la crescente minaccia che arriva da est, Dola si rende presto conto che i Paesi Bassi non sono più un posto sicuro per gli ebrei.
Nell’aprile del 1940, solo poche settimane prima dell’occupazione tedesca, fugge per un soffio dal Paese e si stabilisce prima a Tangeri e poi, l’anno successivo, a New York.
Suo padre, la matrigna e un fratello, che non riesce a convincere a partire con lei, vengono uccisi dai nazisti.
Negli Stati Uniti entra in contatto con Max Perkins, editor leggendario, e lavora come lettrice e agente. Fa pubblicare grandi nomi della letteratura olandese, da Hugo Claus a Jan Wolkers, oltre al Diario di Anna Frank.
Intanto scrive. Pubblica libri per bambini e romanzi che vincono premi e riscuotono successo.
Poi, per molti anni, viene dimenticata.
Finché, nel 1996, a più di quarant’anni dalla prima uscita, la casa editrice Feminist Press ripubblica in traduzione inglese il suo libro più famoso, De Thuiswacht.
Ed è proprio questo romanzo che arriva un giorno di due anni fa sulle nostre scrivanie e ci folgora.
Ma questa è un’altra storia e noi non vediamo l’ora di raccontarvela.
Presto, prestissimo su questi schermi.
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