Cittadinanza-in-vendita-La-Nuova-Frontiera

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Cittadinanza in vendita


“Le persone apolidi vagano in un mondo ostile, in cerca di asilo” ha scritto Kleinbard in un articolo. “Tutto l’opposto del fatturato apolide il quale, quando fa rotta verso un paese con tasse bassissime o inesistenti, vi trova sempre un immediato benvenuto.”

La cittadinanza – il “diritto ad avere diritti”, come l’ha definita Hannah Arendt – è oggigiorno preclusa a milioni di persone sulla terra: profughi, rifugiati, apolidi e altri “illegali”. Per pochi fortunati, al contrario, i passaporti sono dei beni di lusso da collezionare come gli oggetti d’arte, per viaggiare liberamente e pagare meno tasse.
Questo reportage ci mostra com’è cambiato il concetto di “cittadinanza” nell’era delle grandi migrazioni e della privatizzazione degli Stati. Da un lato, gli ultraricchi, che si sono impossessati del titolo di “cittadini del mondo” e sono gli unici a godersi, con i loro capitali, un pianeta senza frontiere. Dall’altro, le nazionalità svendute, come l’inverosimile accordo siglato da uno dei paesi più poveri al mondo, le isole Comore, e gli Emirati Arabi che, per regolare lo status delle popolazioni apolidi ancora presenti sul loro territorio, hanno comprato all’ingrosso migliaia di passaporti comoriani.

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